Come forse avete capito dalle impressioni letterarie scritte fin ora, preferisco leggere libri non eccessivamente malinconici, tristi o crudi. Mi impressiono facilmente e la lettura è peggio di vedere un film, non si possono chiudere gli occhi ed aspettare che la scena paurosa passi. Nonostante questa mia naturale tendenza ad evitare il dolore, ci sono libri che al solo guardargli hanno un effetto quasi "ipnotico". anche se mi fa tendenzialmente paura, anche se so che poi sentirò quel senso di incompletezza e malinconia che tanto mi irrita, li affronto e li faccio miei.
Questo è il caso dell'"Attentatrice". Non voglio raccontare molto della storia, perch'è non voglio rovinare la sorpresa a chi non l'avesse ancora letto. Però posso dire che questo libro mi ha lasciato un segno negli anni. Ancora oggi quando mi passa tra le mani, lo osservo e lo accarezzo e sento ancora lo stomaco chiudersi nel ricordo della triste storia di Amin e della sua dolce, fragile moglie Silem. Un moglie che lui non ha capito, una moglie che ha preso una strada talmente diversa dalla sua in silenzio e lui se ne è accorto soltanto quando è stato ormai troppo tardi.
Nessun commento:
Posta un commento