venerdì 31 gennaio 2014

4 Writers. 4 Blog ... ecco a voi Monica Coppola!

Monica è una giovane donna di 39 anni, con una laurea in Lettere Moderne, due figlie, un marito, un criceto e un blog. Si occupa di marketing e comunicazione e nel tempo libero scrive e scrive bene, molto bene.
Monica è una donna vera, forte e multitasking come devono essere le donne oggi per sopravvivere al turbinio di eventi ed impegni giornalieri. Riesce a coltivare la sua passione nei ritagli di tempo, ma anche se le giornate dovrebbero essere di almeno trenta ore per fare tutto, non si dà per vinta, partecipa a concorsi, legge, studia, si documenta, non è mai statica e per migliorarsi si mette in discussione continuamente partecipando a convegni e corsi sulle varie tecniche di scrittura.

L’incontro con Monica è stato quasi casuale, perché prima di lei ho conosciuto la sua Viola, sulla piattaforma del sito mio libro http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1010331.
Stavo cercando un buon libro da commentare fra le ultime novità del sito e l’ho vista. Viola mi ha colpito subito, con la sua copertina accattivante e azzeccatissima. Ho aperto il file e letto le prime pagine e senza accorgermene avevo già finito l’anteprima. Monica con il suo stile ironico e spigliato mi aveva catturato. Dovevo leggere quel libro fino alla fine, ma soprattutto volevo lasciare il giusto tributo ad un’opera che merita. Così ho divorato il questo romanzo che ha tutte le caratteristiche per emergere e l’ho recensito intitolando i miei commenti nell’unico modo possibile “Amore a prima vista”.

Il romanzo, classificato fra i  primi 100 del concorso “ilmioesordio”, ha ricevuto recensioni e commenti positivi:
Gessica Franco Carlevero inizia così la recensione del libro  “Viola fa venire il buon umore. E' capace di mangiare funghetti al cioccolato a un colloquio di lavoro, raccontare storie su un tacchino, sottrarre ciambelle a una vecchietta, portare all star fuxia come stivaletti tacco 12.
Sonia Moretti incalza “A chi non è mai capitato di sentirsi nel posto e nel momento sbagliato? Di chiedersi "come mai la fila accanto va sempre più veloce? "... Mi sembra di conoscerla da sempre Viola, e le sue vertigini di chi vorrebbe soltanto decollare. E resto incollata alle pagine dove, come su un palcoscenico, uno ad uno prendono vita tutti i personaggi che incontra o che da sempre fanno parte della sua vita
Anna Beccaria commentaHo sfogliato le prime pagine e dopo qualche minuto ero già catapultata nel mondo di Viola. E l\'ho adorata da subito...con la sua spontaneità, freschezza, semplicità e voglia di andare avanti, sempre, nonostante tutto, con una buona dose di sana autoironia e caparbietà.(…)”
Lorella Filippin continua “Ogni personaggio in questo romanzo, dai principali alle “comparse”, possiede un tocco di freschezza e originalità, pur essendo descritto in maniera talmente reale, che quasi ci si aspetta di vederlo comparire da un momento all’altro nella propria vita. (…)”
Paolo Malaman stupisce “Un libro da femminucce per le femminucce? assolutamente NO! Per niente noioso anzi, brillante piacevole e di facile lettura, questo anche grazie alla scrittura fluida e ben impostata. Una bella scoperta.”

Viola e tutti gli altri personaggi del libro sono descritti con ironico realismo e si presterebbero anche ad una rappresentazione in video, mi piacerebbe vedere Viola protagonista di un bel film, che di sicuro scalerebbe i botteghini! Si perché il romanzo di Monica, piace a uomini e donne, per la sua spontaneità e simpatia, ma anche profondità.
Il libro di Monica è acquistabile al seguente link in formato cartaceo o in ebook.
Monica ha anche un blog in cui si è divertita a raccontare le avventure di una scrittrice alle prime armi http://violavertiginievaniglia.blogspot.it/

Ho chiesto a Monica di raccontarsi un po’ rispondendo alle seguenti domande:
Ritieni che leggere aiuti a scrivere?
I libri sono fondamentali non solo per “nutrire la mente” con ingredienti nuovi, ma anche  per assorbire nuove idee, parole, tecniche narrative.
E  per capire quanta strada abbiamo da fare avvicinarci “stilisticamente” un po’ di agli autori che amiamo di più
Come sei passata dalla lettura alla scrittura?
Sono sempre state due passioni alimentate una dall’altra. A volte hanno avuto fasi alterne, altre una ha predominato sull’altra. Da ragazzina scrivevo in continuazione di tutto, racconti, favole, poesie, articolo per i giornali locali.  Leggevo molto ma scrivevo di più. Sapevo e sentivo che quella era la mia strada. Poi c’è stato un lungo black out della penna in cui invece è stata la lettura a prendere il sopravvento…Più leggevo e più mi sentivo “impreparata “ a scrivere. Ho rimesso nel cassetto il mio sogno bambino troppo spaventato e intimorito dalla bellezza di ciò che leggevo…Fino a quando mi è capitato tra le mani un romanzo di Bianchini, semplice ma originale e divertente “Ti seguo ogni notte”. E dopo tanto tempo ho ripreso in mano la penna ed ho iniziato a “scrivere per divertirmi” lasciando libera la mente di andare là dove voleva e pazienza se poi non veniva fuori un testo narrativo da Premio Strega.
Adesso scrittura e lettura vivono un periodo felice in cui convivono allegramente insieme…anche se lo spazio da dedicare ad entrambe è sempre molti più ridotto rispetto a  quello che vorrei…
Il progetto Viola vertigini e vaniglia è stato quasi un percorso di vita da scrittrice, in cui ti sei messa in discussione. Hai voglia di parlarcene?
Il mio primo tentativo di romanzo era nato mettendo insieme una raccolta di racconti ironici sul caos. Era carino ma da subito capivo che potevo fare di meglio e poi non ero convinta della sua natura “ibrida”: non era né un romanzo è un manuale.
Ma era qualcosa da cui partire, molto di più di un semplice racconto e allora ho deciso di farmi un regalo.
Volevo  che la mia scrittura avesse “uno spazio tutto per sé”
Questa è stata la prima svolta: concedermi del tempo per concentrami sulla mia passione in modo strutturato e costante. Cercare il confronto con una persona competente, in un luogo dedicato.
Ho girovagato su internet è ho trovato questo corso individuale che mi dava la possibilità di lavorare direttamente sul mio testo.
E’ nata da lì la voglia di provare a trasformarlo in un romanzo vero.
Per arrivare alla stesura finale ho lavorato a lungo, tanto che gli otto mesi di corso iniziale sono poi diventati quasi un triennio.
E per la prima volta nella mia vita, tagliando, limando, smontando e ricomponendo infinite volte le varie parti del romanzo ho sentito tutta “la fatica di scrivere”.
Che è una fatica  meravigliosa perché, soprattutto quando sei ad un passo dalla fine, senti che la storia ti esplode nella mente e cresce, cresce…Come un piccolo fiocco di neve che è diventato una valanga  creativa, che contamina ogni cosa, e tu non trovi pace fino a quando non hai scritto la parola fine..
 Ecco quando questo accade  allora un po’ scrittore ti senti davvero…
Raccontaci di Viola, come è nato il suo personaggio?
Nel vecchio “romanzo”  sul caos esisteva  una voce narrante femminile e caotica .
E’ bastato ascoltarla con più attenzione e  “liberarla” da quelle pagine, che le stavano un po’ strette, per permetterle di andare là dove voleva lei…
Io l’ho fatto e così è nata Viola…
Mi ha colpito lo stile ironico, divertente, ma allo stesso profondo e mai banale del romanzo. Quanto c’è di Monica in questa storia?
Io e Viola abbiamo in comune la passione per la scrittura, per Ligabue e l’autoironia.
A sì, anche un passato alle postazioni di un call centre! Ma a parte questo lei ha una vita e una frangetta tutta sua, completamente indipendente dalla sottoscritta che, per fortuna non soffre di vertigini e sgranocchia tranquillamente biscotti alla vaniglia ;)
Come vivi la scrittura: è bisogno, passatempo o passione?
Due su tre: E’ una passione che diventa bisogno. Perché se non scrivo mi sento incompleta, insoddisfatta anche un po’ irritabile…
La scrittura mi permette di entrare in una dimensione parallela alimentata dalla creatività e io in quel mondo ci sto benissimo…
Il tuo racconto “una nessuna centomila” è molto diverso nel genere e nello stile di “Viola Vertigini e Vaniglia” , vuoi raccontarci di questa differenza?
Mi piace mettere che la scrittura sappia esplorare emozioni diverse.
In” Viola Vertigini e Vaniglia” il romanzo parte frizzante  e leggero, ma proseguendo si entra in una dimensione più intima, l’azione lascia spazio alla riflessione, l’ironia alla commozione..
Nel racconto “Una , nessuna, centomila” non avendo a disposizione molto spazio mi sono concentrata su un nucleo molto più ristretto di emozioni, sulle quali ho insistito per cercare di “farle vedere e sentire” al lettore, così come le avvertiva Anna, la protagonista.
Forse i testi ironici, che solleticano il buonumore, nascono più spontaneamente dalla mia penna, infatti anche per il Blog ho scelto questo stile ma ho nel cassetto anche racconti “più seri”. Vedremo  in che direzione andrà il prossimo romanzo…
Parliamo un po’ del futuro, hai progetti nel cassetto?
Tantissimi!
Viola, vertigini e vaniglia sta partecipando a due importanti concorsi letterari e conto di inserirla in “gara” anche per un terzo tutto on line…
Un  corso di che partirà a marzo con l’obiettivo di trovare “il canovaccio” su cui costruire un nuovo romanzo…
E una serie di idee con il gruppo delle 4writers a cui desidero assolutamente dar seguito anche dopo il blog tour J
Hai mai pensato ad un seguito di Viola?
Mi piacerebbe molto scriverlo! Ho preso un po’ le distanze dal romanzo per cimentarmi in qualcosa di nuovo ma  i personaggi di “Viola, vertigini e vaniglia” hanno ancora molte cose da dire e allora…mi sa che forse mi metto all’opera per raccontarle!

Grazie Monica per il tuo tempo
Le 4 writers 4 Blog ti augurano di realizzate tutti i tuoi sogni!




Trovate altre curiosità su monica al seguente link  

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