Giocare con la sigaretta fra le dita mi sembrava divertente e credevo che mi attribuisse fascino e, perché no, pure una discreta dose di autorevolezza.
La prima sigaretta è stata accesa quasi per gioco, molto per sfida, contro chi ...non si sà. La forza che sprigiona la voglia di imporsi degli adolescenti la conoscono soltanto loro nella sua irruenza.
Eppure già allora sapevo che era sbagliato, sapevo che mi avrebbe fatto male, ma credevo che provare non mi avrebbe incatenata.
Ed infatti non fu così da subito. Ho passato gli anni delle superiori a fumacchiare più o meno di nascosto senza troppa convinzione, ero sicura che avrei smesso quando avrei voluto e forse allora poteva essere anche vero. Poi, però, è arrivata l'Università e la cicca era diventata l'amica delle pause studio, l'amica che mi aiutava a governare la tensione prima degli esami o di un qualsiasi evento che portava stress, poi è diventata l'amica con cui riempire i tempi morti e lì è stata la fine.
Sigaretta dopo sigaretta gli anni sono passati, ho finito l'Università ed è subentrato il lavoro e tutto il resto.
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