A volte capita di perdersi, senza rendersi conto del momento
esatto in cui questo avviene.
Irene è una giovane donna che si scontra con la routine di
una vita apparentemente normale. Una vita agiata, un bel marito che la ama e un
lavoro tranquillo in cui è apprezzata. Quanto di meglio si possa desiderare
nell’immaginario collettivo. Eppure dietro a un’esistenza apparentemente
perfetta, si celano le crepe, nate da dolori profondi.
Il silenzio rimbomba come un eco nella vita di Irene,
corrodendo le relazioni più care.
Pagina dopo pagina si scopre che il marito non è poi così
perfetto, ma è un uomo come tanti, incapace di perdonarsi. A tratti sembra
quasi geloso dei suoi scheletri nell’armadio, tenendo Irene a distanza di
sicurezza dietro a muri di parole non dette.
Ma Irene deve anche affrontare anche le sue ombre. Una mamma
morta troppo presto è un dolore immenso e incolmabile, che non riesce a
superare, specialmente se chi è restato, non ha avuto la forza di spiegare.
Irene a quasi quarant’anni si guarda indietro e capisce di
aver perso molto tempo, è amareggiata e desidera cancellare il senso di
inadeguatezza che prova, ma il vuoto che le aleggia intorno la destabilizza e
le fa perdere la direzione.
La vita le appare improvvisamente piatta, ma come cambiare?
L’amica di sempre non la capisce, il marito ignora l’evidente frustrazione
della moglie, preferendo nascondere la testa dentro la sabbia piuttosto che
affrontare una realtà. Irene è irrimediabilmente sola e che fa?
Sbaglia.
Commette errori pesanti, perde la bussola e si lascia
affascinare dalla lussuria di un mondo che infondo non le appartiene. Irene è ormai
un’anima persa.
L’amore conta? Eccome se conta, perché alla resa dei conti,
quando ormai la vita sembra scivolare fra le dita e sembra impossibile
afferrarla, un gesto d’amore potrebbe essere l’ancora di salvezza. Un raggio di
sole da chi non avrebbe mai immaginato, e forse nemmeno voluto.
Riuscirà Irene a mettere da parte il passato, prima che sia
troppo tardi?